La figura della Befana, la nota vecchietta che la notte tra il 5 e il 6 gennaio porta dolce o carbone ai bambini (a seconda di come si sono comportati), ha origini molto antiche, fin dall’antica Roma. Un po’ fata e un po’ strega, viene descritta come “vecchia e brutta”, eppure i bambini l’aspettano, perlomeno per i suoi dolci.
Le sue origini e la sua famiglia
Nell’antica Roma, all’inizio di gennaio aveva luogo la festa Sigillaria, o festa dei doni, seguita dalal festa Agonalia, che terminava il 9 del mese. Queste feste erano tenute per il dio Giano e la dea Strenia. Il primo, era una divinità bifronte ed agricola, che presiedeva le porte tra il cielo e la terra, ed è proprio da lui che il mese di gennaio prende il nome.
Strenia, invece, era la dea della salute pubblica, di origine sabina, ed il suo tempio di trovava nei pressi del Colosseo. Essa aveva anche la facoltà di presiedere i doni del capodanno, per adulti e bambini, e forse è proprio lei un’antenata della Befana.
Tuttavia, questa divinità non è l’unica figura mitologica con cui si possono riscontrare le caratteristiche della Befana. Una di questa è Frau Holla, una creatura di origine nordica che, come la Befana, è allo stesso tempo gentile e cattiva, dall’aspetto di una vecchia megera.
Sembra strano, ma quale sia l’origine della Befana, nella fantasia popolare lei ha anche un marito, che nell’Alto Polesine viene definito Befano o Vecion, che molti usavano come uno spauracchio per i bambini disubbidienti. In Toscana, invece, era il Carnevale personificato a diventare il marito della Befana, come diceva una vecchia canzone: “la Befana s’è risolta/di voler pigliar marito/Carnevale è lì ammanito/che la vuole viva o morta”.
Come racconta sempre la tradizione popolare, oltre al marito, la Befana ha anche dei figli: una femmina in Toscana ed un maschio in Sicilia. A Cefalù, si diceva che è il figlio della Befana, ad aiutarla a portare i doni.
I suoi doni e i suoi poteri
Se oggi la Befana porta dolcetti e forse anche giocattoli, in origine i suoi doni erano più modesti: arance, mandarini, fichi secchi, uva secca, castagne, melograni, mele e dolci fatti in casa. Ciò non escludeva che i doni comprendessero anche giocattoli, vestiti o ninnoli. E’ vero il Settecento o l’Ottocento, che i regali cominciarono a “salire di livello”, e così, nelle città come Roma, Firenze o Venezia, cominciarono a nascere delle fiere dedicate alla vecchietta.
Molti credono che gli unici poteri che abbia la Befana sia di entrare nelle case, senza farsi sentire, e volare via su una scopa, ma non sono le uniche meraviglie che gli si attribuiscono. Ad esempio, alcuni ritengono che facesse diventare le mura delle case di cacio o ricotta, e le porte, le serrature e diverse ferraglie in rocchi di salami o salsicce. Nelle famiglie meno abbienti, poteva trasformare l’acqua in vino, in oro e/o perle.
Visto che, come si è accennato, la Befana è anche un po’ strega, alcuni ritengono che per entrare nelle case diventasse invisibile o potesse tramutarsi in un uccello o un insetto.