Il tiomersale è un composto chimico, usato in particolare nei vaccini. Ma qual è la sua funzione? E’ vero che c’è una correlazione tra esso e l’autismo? Per saperne di più, si può continuare a leggere questa pagina.
Cos’è e come viene usato
Sintetizzato per la prima volta da Morris Kharasch negli anni Venti, il tiomersale è un composto organo-mercuriale, commercializzato per la prima volta negli Stati Uniti. Esso ha effetti antisettici, e nell’organismo umano viene metabolizzato in tiosalicilato ed etilmercurio.
Negli anni Trenta, si cominciò ad usare come conservante dei vaccini, di quelli usati per le malattie virali, e in varie preparazioni, come quelle delle immunoglobuline e dei sieri anti-veleno (in particolari quelli di serpenti). E’ possibile trovarlo, inoltre, in disinfettanti per gli occhi e nero, nonché negli inchiostri che si usano per fare tatuaggi. Negli USA, in Europa ed in altri paese è stato eliminato dai vaccini per bambini.
Controversie ed effetti collaterali
Secondo alcune voci, probabilmente divulgate da movimenti che vanno contro i vaccini, sostengono che i vaccini con il tiomersale contengano mercurio e che possono essere la causa di casi di autismo, ma in realtà i dati delle ricerche che lo affermano sono stati fraudolenti e falsificati.
In realtà, non c’è una prova concreta che evidenzi la correlazione tra vaccini ed autismo. L’etilmercurio nel tiomersale è un composto differenze dal mercurio vero e proprio, ed il suo dosaggio è inferiore rispetto all’assunzione per vie differenti. Nel 1999, l’FDA ha condotto studi in tal senso, e l’unico effetto collaterale riscontrati nei vaccini pediatrici è quello dell’ipersensibilità. Nel 2003, anche la Danimarca e la Svezia hanno eseguito altri studi, ma non hanno dimostrato che l’autismo è correlato ai vaccini.
In conclusione, i vaccini non causano l’autismo, e con le ricerche che attestino il contrario si è creato solo confusione ed incertezze, che a loro volta hanno abbassato il numero dei soggetti vaccinati e ciò ha provocato l’aumento di malattie come rosolia, morbillo e parotite in vari paesi. In Italia, la legge prevede che chi non vaccina i figli durante la prima infanzia e non lo comunica, rischia delle sanzioni tra i 100 e i 500 euro.