EBNA IgG: che cos’è, che sintomi provoca e come trattarlo

L’EBNA IgG è la sigla con cui si indica il virus Epstein-Barr, un agente patogeno che causa la mononucleosi infettiva (IM), ed è implicato anche in altre patologie, come il linforma di Burkitt o la sindrome linfoproliferativa legata al cromosoma X. Ma come si verifica se si è affetti da questo virus? Come trattarlo?

Quali sono le analisi da effettuare

Per verificare se si è affetti da questo virus è necessario effettuare delle analisi del sangue. Di solito, il medico lo richiede se nota dei sintomi della mononucleosi (come febbre o linfonodi ingrossati nel collo e nelle ascelle), oppure se una persona asintomatica risulti affetta da mononucleosi, oppure se le donne in stato di gravidanza presento dei sintomi parainfluenzali.

E’ necessario richiederlo, per i sintomi influenzali possono essere causati anche da altri agenti patogeni, e provocare malattie come l’epatite C, la rosolia, etc. A seconda del problema riscontrato, i medici possono prescrivere il trattamento giusto.

Come trattare il virus

Questo virus, può essere alla causa di varie malattie, ma sicuramente quella in cui si riscontra di più è la mononucleosi. una malattia infettiva che si trasmette attraverso la saliva, per questo viene definita “malattia del bacio”, ma si può prendere anche per aver usato le stesse stoviglie. Ha un tempo di incubazione che varia da un mese a cinquanta giorni, e nei paesi industriali la contraggono in particolare soggetti tra i quindici e i trent’anni.

A causarla è questo virus, e i suoi sintomi sono vari, come malessere, stanchezza ed astenia. L’infezione, se viene trascurata, può coinvolgere varie parti del corpo, come linfonodi, milza, cuore, fegato, polmoni ed il sistema nervoso centrale. La malattia può generare in epatite, meningite o miocardite.

Per trattare questa malattia, non ci sono dei farmaci specifici, ma si ricorre ad antinfiammatori ed antipiretici. A seconda dello stadio della malattia, il medico potrà prescrivere il farmaco giusto. A volte può bastare anche solo del paracetamolo, ma nei casi più gravi si può ricorrere anche a farmaci corticosteroidei. E’ utile, inoltre, osservare l’assoluto riposo e fare una dieta leggera, che non appesantisca il fegato. Generalmente, questa malattie dura circa dieci o quindici giorni, ma dipende sempre dallo stadio a cui è arrivata.

Nel periodo in cui ci si sta curando, è importante evitare baci con altre persone ed usare bicchiere, spazzolini da denti e stoviglie in comune. Raramente, questa malattia colpisce i bambini, ma nel caso che la contraggano, è bene che evitino i contatti con altri coetanei e di andare a scuola. Non rappresenta una malattia pericolosa per le donne in gravidanza, ma è bene che queste ultime seguano tutti i consigli dei ginecologo, perché può comunque compromettere il sistema immunitario, come altre malattie, e causare anche l’aborto.

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