Con la pandemia dovuta al Covid-19 è cresciuto anche il bisogno di una maggiore liquidità, e così è aumentato anche il ricorso alle piattaforme online per ottenere prestiti da privati, anziché dalle banche o altri istituti di credito. Ma come funzionano questi prestiti? Quali sono le piattaforme migliore a cui rivolgersi?
Il lending crowdfunding
Il fenomeno lending crowdfunding, o social lending, fa riferimento ai prestiti online, e tale modalità di prestito comprende l’iscrizione ad una piattaforma online, che permette di trasferire somme da investire e selezionare i prestiti da voler finanziare.
Una piattaforma di lending, poi, seleziona un prestito suddividendo la somma per gli investitori già acquisiti o per un rating. In Italia, le varie piattaforme, nell’ambito del consumer lending, mostrano quali sono le soglie minime e massime di prestito, che devono essere rese in un tempo che può andare da un minimo di uno al massimo 3 o 4 anni. Alcuni portali, poi, adottano un meccanismo di tutela per gli investitori alimentando dei fondi di protezione, nel caso di inadempienza del creditore.
Nel 2020, a causa della pandemia, i processi di digitalizzazione in ambito economico sono stati accelerati, in merito a tale operazioni. L’80 % dei consumatori, secondo il network EY, ha dichiarato di aver sperimentato, durante il lockdown, almeno una modalità di interazione con la propria banca tramite web, ed oltre il 57 % ha fatto fronte alle spese usando più carte di debito o credito al posto del contante, e ciò si è esteso anche all’ambito dei prestiti.
Le piattaforme di prestito
Di queste piattaforme online, tra le più note si possono citare:
- la Blender, controllata dal gruppo israeliano AVIV, offre agli investitori diverse modalità di impiego del capitale, come un sistema manuale, in cui si stabilisce quanto investire un po’ per volta, oppure tramite un reinvestimento automatico;
- Prestiamoci.it, una piattaforma che si può definire “pioniera”, in questo ambito, ideata nel 2008 e gestita dalla società Prestiamoci SpA. Essa richiede ai prestatori una commissione minima pari allo 0,083% al mese, con un investimento minimo di € 1500;
- la Smartika, nata nel 2005 in Gran Bretagna, che annovera più di quaranta piattaforme, in cui sono gli investitori a decidere il tasso sulla somma che mettono a disposizione;
- la Younited Credit, che concede prestiti per auto, ristrutturazioni e consolidamento debiti, con tassi fissi bassi;
- la Opyn, dove possono richiedere dei prestiti le aziende, e permette di ottenere un prestito entro una settimana;
- la Soisy, nata nel 2017, specializzata nel finanziare acquisti rateali di prodotti e servizi da negozi e siti di e-commerce, ed essa ha la caratteristica di non applicare assicurazioni o polizze ai richiedenti, prevedendo zero spese di incasso rata,di estinzione anticipata o di istruttoria e spese accessorie;
- il MotusQuo, gestito dall’omonima startup, non carica costi di istruttoria e concessione del prestito.