La quinoa, come tanti altri alimenti, si è diffusa in Italia già da qualche anno, come valida alternativa al solito piatto di pasta, salutare e nutriente. La promozione di questo cereale, in molte diete che amano diversificare la fonte di carboidrati, ha fatto sì che potesse conoscere subito un grande successo.
Da alimento povero a vero e proprio fenomeno chic, la quinoa ha ormai invaso quasi tutte le ricette, lasciando spazio alle preparazioni tradizionali delle terre andine, da dove ha avuto origine, ma adattandosi perfettamente anche alla Dieta Mediterranea.
Non è certo difficile trovare in giro preparazioni a base di quinoa, come zuppe di legumi, dessert, qualche ricetta quinoa al pesto, ma anche al semplice sugo di pomodoro.
È un ingrediente molto versatile, infatti, che può essere declinato in molti modi.
Ci sono alcune cose, però sul suo conto, che non tutti conoscono. Curiosità, leggende, ma anche caratteristiche di questo cereale molto particolare e sempre più conosciuto anche da chi ama solo assaggiare piatti della tradizione nostrana.
Dove nasce la Quinoa
La quinoa è un cereale che nasce nella zona delle Ande, tra Bolivia a Perù, in particolare sulle sponde del lago Titicaca. Qui, secondo la leggenda, un ragazzo innamorato perso di una fanciulla che viveva su un pianeta sconosciuto, la seguì fin sulle stelle e, prima di tornare sulla terra, ricevette in regalo un sacchetto di semi di Quinoa, da piantare e coltivare per sfamare il suo popolo.
In realtà si tratta di un cereale che nasce da piante molto resistenti, che si adattano a qualsiasi tipo di terreno, altitudine, umidità e persino a terreni molto salini e desertici.
Come si lavora e si prepara
Quello che arriva sulle nostre tavole non è il seme appena raccolto, ma prima di essere messo in commercio subisce un primo processo di preparazione e lavorazione. Prima di tutto viene lavata abbondantemente, per eliminare la saponina tipicamente presente in molti cereali e legumi. Ne avrai certamente sentito parlare con ceci e fagioli. Questa si deve sempre eliminare, anche dall’acqua di cottura dei legumi, perché può avere retrogusto sgradevole.
Il modo migliore per prepararla a tavola, invece, se si vuole rispettare la tradizione, è cuocerla in un brodo vegetale. In alternativa, se la si vuole rendere disponibile per ricette dolci, l’ideale è cuocerla in un brodo aromatizzato con chiodi di garofano, scorza d’arancia e cannella.
Questo ingrediente, infatti, si presta sia per preparazioni dolci che salate.
Basta scolarla dal brodo, farla asciugare e successivamente impiegarla come più si preferisce.
Puoi consumarla fredda, condita in un’ottima insalata, ma anche in zuppe, come già accennato, può essere una base per torte dolci e salate, soprattutto per chi non può assumere glutine. Questo cereale, infatti, è gluten free. Puoi persino usarla come panatura per friggere o tostarla.
Unico accorgimento è evitare di prepararla in pilaf o risottarla. Seppure i chicchi ricordino molto quelli del riso, preparare risotti con questo ingrediente non garantisce un buon risultato finale, perché potrebbe incollarsi e risultare un tutt’uno molto sgradevole al palato.