Protettore gastrico: quando prenderlo?

Non è inusuale che chi ha problemi di digestione o soffra di gastrite ricorra ai protettori gastrici. Ma in che misura andrebbero pesi? E quando? Se si prendono nella maniera sbagliata o per troppo tempo possono essere dannosi?

Per cosa vengono usati e qual’è la loro funzione

I protettori gastrici, o gastroprotettori, contengono dei principi attivi che hanno lo scopo di “proteggere” lo stomaco, sopratutto la mucosa, da problemi patologici o da farmaci gastrolesivi. Ne esistono diversi tipi, che vengono prescritti a seconda del problema, come il misoprostolo o il sucralfato.

Quando si pensa ai gastroprotettori, alcuni li associano agli antiacidi, ma in realtà questi ultimi non sono dei veri e propri protettori dello stomaco, ma aumentano le difese immunitarie della mucosa, neutralizzando l’acidità presente nello stomaco.

I gastroprotettori hanno la funzione di inibire una proteina che si trova nelle membrane delle cellule gastriche, la “pompa protonica”, e può produrre degli acidi che si sintetizzano di nuovo nel giro di ventiquattr’ore.

E’ bene che sia prescritto dal medico, non solo per sapere qual’è quello più adatto per il proprio problema, ma anche per sapere in quale dosaggio usarli, sopratutto se si stanno assumendo altri farmaci, come i sedativi o gli antiepilettici, in modo che non facciano interazione.

Nelle linee guida dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), i gastroprotettori possono essere prescritti a carico del Sistema Sanitario Nazionale, se vengono impiegati per pazienti che seguono un trattamento cronico con farmaci non steroidei per combattere infiammazioni, oppure in terapie antiaggreganti dell’acido acetilsalicilico (presente nelle aspirine), preso a basse dosi, ma solo se si rischiano emorragie al sistema digerente o delle ulcere.

Nel caso che non si rientri in una di queste categorie, il protettore per lo stomaco viene prescritto su una ricetta bianca ed è carico del paziente.

Quando assumerli e in che quantità

Le modalità d’assunzione cambiano a seconda del tipo di gastroprotettore. Possono essere assunti al mattino, alla sera oppure prima dei pasti, ma comunque sempre a stomaco vuoto, se presa durante il giorno. Alla sera il dosaggio è inferiore a quello del giorno, ma dipende sempre dal prodotto e dal suo principio attivo.

Per quanto riguarda la durata del periodo in cui vanno presi, è sempre relativo al problema che si tratta e al tipo di protettore gastrico. Comunque, la prolungata del trattamento varia a seconda delle problematiche del paziente.

Si deve tenere presente che come tutti i farmaci, hanno degli effetti collaterali, sopratutto se si è allergici ad alcune delle sostanze. Possono rendere l’intestino più irritabile, diminuire la fertilità, provocare problemi ai muscoli e al fegato e aumenta il rischio di provocare alcune patologie (come l’infarto o l’ictus).

E’ difficile, comunque, prevedere quanto possano fare male, a lungo termine, i gastroprottetori. I medici affermano che sono medicinali sicuri e possono essere presi per un lungo termine. In alcuni casi, comunque, si può migliorare le condizioni del proprio apparato gastrico facendo una dieta regolare e prendendo degli integratori naturali.

Chi soffre di gastrite, ad esempio, la può combattere anche con rimedi naturali come la camomilla, la melissa, le more, i lamponi, il limone, la cannella, lo zenzero o l’acqua di cocco, a seconda di cosa la provoca.

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