Pitta calabrese: qual è la sua origine? Come prepararla?

La pitta calabrese, nota come pitta ‘mpigliata, è un dolce tipico della regione, originario di San Giovanni in Fiore (Cosenza), risalente al 1700, e che si prepara in particolare a Natale. Ma quali sono i suoi ingredienti? Come prepararla?

Gli ingredienti

La pitta calabrese si prepara con mezzo chilo di farina di grando duro, ma la metà può essere farina di grano 0 e l’altra di farina manitoba, trecento millilitri di acqua, sette grammi di lievito di birra secco, olio extra-vergine di oliva, un cucchiaino di zucchero e dodici grammi di sale. Tuttavia, nell’impasto, c’è chi usa spremuta d’arancia dolce e vermouth.

Come ripieno, a seconda delle preferenze, si possono inserire noci, bucce d’arancia essiccate, liquore aromatico misto ed altre spezie, come la cannella o i chiodi di garofano.

La preparazione

Per preparare la pitta si uniscono in una ciotola capiente la farina, il lievito e lo zucchero, a cui unire trenta millilitri di olio ed acqua, a poco a poco, mescolando prima con un cucchiaio, aggiungendo anche il sale, e si continua, poi a lavorare l’impasto su una spianatoia infarinata, lavorandola per una decina di minuti, fino a formare la maglia glutinica. Si allarga poi l’impasto per dargli una forma rettangolare, dividendolo in tre rettangoli più piccoli, uguali, con linee verticali e si procedere a girarle a piega, dandogli una forma rettangolare.

Si trasferisce il tutto in una ciotola oliata e la si lascia lievitare in forno spento, con luce accesa, per almeno cinque ore. Passato questo tempo, si allarga di nuovo l’impasto in modo da ottenere un disco di un centimetro di spessore e con un coppapasta di cinque o sei centimetri si ricava un buco al centro, in modo che abbia la forma di ciambella. Di nuovo si fa lievitare per un’altra ora, per poi cuocere la pitta in forno preriscaldato a 200° per 10 minuti, abbassando poi la temperatura a 180° e facendo di nuovo cuocere per un’altra ventina di minuti.

Chi vuole aggiungervi il ripieno, può farlo già nell’impasto, magari inserendolo al centro prima di piegare i rettangoli di pasta, e si può abbinare questo dolce ad un Greco di Bianco Passito, vino da dessert sempre tipico della Calabria, originario di Reggio Calabria.

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