Il museo dell’apartheid: le vittorie della popolazione sudafricana

Tutti conosciamo la regione del Sudafrica, e la conosciamo come quella nelle condizioni economiche più vantaggiose, rispetto al restante continente africano. Il Sudafrica è una nazione che vibra e con uno spirito forte, sorto soprattutto in circostanze buie e difficili, che hanno reso i sudafricani un popolo vivo. Nonostante la storia abbia preso una piega che non possiamo più cambiare, è sempre possibile imparare dai nostri errori e, musei come quello dell’apartheid ci insegnano un’Africa diversa da quella televisiva, ci insegnano che il popolo africano è forte e non vuole dimenticare. Proprio il Museo dell’apartheid, situato vicino al centro di Johannesburg, commemora il conosciuto sistema di discriminazione razziale che interessò regioni come quella del Sudafrica, dal 1948 al 1994. Quest’ultimo è stato un anno glorioso per il paese, perché quello delle prime elezioni democratiche che fecero risorgere un bellissimo Sudafrica.

Perché visitarlo?

Il museo di Johannesburg merita una visita non soltanto dai residenti sudafricani, ma soprattutto da coloro che sono appassionati di diritto e storia. Tutti i visitatori che si approcciano al museo, vengono subito accolti da una rappresentazione molto realistica di quello che costituiva la vita in una società in cui il “bianco” dominava a discapito dell’africano. Il museo ha due porte d’entrata, una per i “bianchi” e una per i “non bianchi” e, in relazione al biglietto ricevuto, lo staff inviterà a varcare una delle due porte disponibili. Il museo merita una visita da tutti i turisti, perché mette in luce le leggi drastiche a cui le persone del secolo scorso dovevano attenersi durante il periodo più intenso della discriminazione razziale. Oggi sempre più intensa è l’avversione nei confronti dei “non bianchi” e, visitare un museo del genere, dovrebbe dare un forte slancio di coscienza e di insegnamento etico.

Un’idea di Nelson Mandela

Questo museo è stato inaugurato dell’ex Presidente sudafricano Nelson Mandela, nell’anno 2001, ed è un vero e proprio percorso emotivo, che scorre il dramma della storia dell’Apartheid che colpì duramente il paese: l’ex presidente voleva dare una ricostruzione completa di un passato devastante, fatta di fotogrammi, cortometraggi proiettati nelle sale, pezzi di giornale e molto altro, parlando della lotta continua ed instancabile che i popoli neri affrontarono per porvi fine. Forse un pugno allo stomaco per i più sensibili, ma necessario in quanto fondamento della società sudafricana come la conosciamo oggi. Travel design offre la possibilità di percorrere un vero viaggio in Sudafrica, alla scoperta di nuove realtà il cui passato e copioso di riflessioni e attivismi politici. Solitamente si pensa al Sudafrica come un luogo del culto tribale e della danza mistica, ma altro non è che il cuore pulsante della rivendicazione dei diritti umani.

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