Un diamante, come sappiamo, è per sempre. Sia che si tra di gioielli regalati oppure no. Da un po’ di anni si usa trasformare in diamanti di una persona scomparsa in diamanti e, questa usanza si sta diffondendo adesso anche in Italia. Mediante un procedimento chimico di laboratorio si fa diventare il carbonio che è contenuto nelle ceneri dell’estino in una pietra preziosa, la quale, a seconda della quantità del boro presente, si può colorare di svariate tinte di blu”. Questa è una tipologia di sepoltura un po’ “alternativa”, che supera tutte le tradizionali barriere dell’inumazione, della tumulazione o della cremazione a Roma proposte dalle agenzie funebri coma Cattolica San Lorenzo. Inoltre così, chi “rimane” ha la possibilità di tenere sempre con sé il caro estinto.
Il boom della pietra preziosa
Il primo boom delle richieste italiane risale già al 2010. Da allora vi sono state decine di persone che hanno deciso di trasformare le ceneri dei propri cari in diamanti. Dopo aver estratto tutto il carbonio dalla cenere, nel laboratorio vengono ricreate le stesse condizioni di pressione e temperatura che in natura permettono la formazione di un diamante. Quello che si ottiene sono dei veri e propri diamanti con le stesse caratteristiche fisiche, chimiche e ottiche di un diamante naturale. I costi dell’operazione variano da circa 3.500 euro per diamanti da un quarto di carato a oltre 13 mila euro per diamanti da un carato che richiedono delle lavorazioni più lunga. Si tratta di una spesa spesso simile a quelle della sepoltura. Al momento, però, il processo può avvenire soltanto in Svizzera. Un singolo unico atto burocratico che viene richiesto agli italiani che vogliono procedere all’operazione è il passaporto mortuario che viene emesso dal proprio comune di residenza e consente di trasferire le ceneri all’estero per la trasformazione.
Non sottovalutare la cultura
Nonostante tutto, nel nostro paese, c’è ancora ritrosia nei confronti di questa pratica per motivi culturali, infatti, le onoranze funebri sono restie a proporlo ai parenti del defunto. Inoltre, la maggior parte delle richieste giunge dal centro-nord e nello specifico Lombardia, Lazio, Toscana e Liguria. Chi decide per questa pratica ha sicuramente un importante rapporto con il caro che ha perso tanto da desiderare di mantenere il legame in qualche modo. A volte, dalle ceneri, si può ricavare anche più di un solo diamante come ad esempio da un uomo da cui vengano richiesti due diamanti: uno per la moglie e uno per la figlia. In Svizzera nascono annualmente mille “diamanti della memoria” e la maggior parte delle richieste arrivano dal Giappone ma anche da Germania, Svizzera, Austria e Spagna.