Storico carcere di Roma: ecco il più antico e noto

Il famoso, nonché antico, carcere di Roma è sicuramente quello dei Regina Coeli, situato nel rione di Trastevere, edificato nel XVII secolo. Ma qual’è la sua storia? Chi ha deciso di edificarlo?

La storia del carcere

L’edificazione di questo carcere, nato come monastero, iniziò nel 1642 per volere di papa Urbano VII. Dopo la sua morte, i lavori furono rispesi da Innocenzo X, suo successore. Ma i veri fondatori dell’edificio furono due sorelle della famiglia Colonna, ovvero Vittoria, monaca carmelatina, diventata badessa del monastero, ed Anna, vedova del nipote di Urbano VII, Taddeo Barberini.

Nel 1810, il convento venne confiscato per il decreto napoleonico che imponeva di sopprimere gli ordini religiosi, ma le monache tornarono al convento quattro anni dopo. Ma una legge analoga venne decretata nel nuovo Regno d’Italia, nel 1873, e le religiose furono di nuovo costrette a lasciare la struttura.

L’edificio fu poi ristrutturato ed adibito come carcere femminile, per diventare, nel 1902, domicilio della prima scuola di polizia scientifica. Durante il fascismo, la scuola fu trasferita in via Tasso, e ritornò ad essere una struttura detentiva, per oppositori politici.

Attualmente, il carcere può ospitare circa 750 detenuto, ma in realtà se ne trovano molti di più, come ha potuto constatare anche Laura Boldrini in una visita risalente al 2013. Tra i visitatori più noti di questo carcere, si possono annoverare papa Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II. Significativa, è stata la visita di papa Roncalli, nel 1958.

Il 26 febbraio 2019, invece, è stato il personale del Regina Coeli ad essere stato ricevuto da papa Francesco. Durante questa visita, il papa ha sottolineato quanto sia importante “umanizzare” queste strutture, che sono sempre più sovraffollate, e di concentrarsi sulla riabilitazione dei detenuti.

Ripercorrendo la storia del carcere, non si può non accennare all’attentato del 14 maggio 1979, quando fu fatta esplodere un auto nei pressi del carcere, rivendicato dal “Movimento rivoluzionario popolare”, che dichiarava di essere determinato a colpire le strutture portanti sottoposti al controllo capitalista.

Aneddoti e curiosità su Regina Coeli

All’inizio, il carcere femminile era conosciuto come Carcere delle Mantellate, in quanto il convento che un ordine che prendeva nome dal lungo mantello indossato dalle suore. Questo carcerò ispirò anche uno stornello romano, il cui titolo è proprio “Le Mantellate”, che nel corso degli anni è stato interpretato in diversi modi.

Nel panorama cinematografico, si fa spesso riferimento a questo carcere, come in Scuola di ladri, ma particolarmente melodrammatico e apprezzato per l’interpretazione dei protagonisti, è il film drammatico intitolato, per l’appunto, Regina Coeli, girato nel 2000, e diretto da Nico d’Alessandria. La trama, tuttavia, non è incentrata sul carcere (e nemmeno ambientata), ma sulla protagonista, Regina (interpretata da Magali Noël), una donna anziana, ma ancora bella, che conduce una vita di solitudine, dopo aver subito un grave lutto. Il soprannome di “Regina Coeli” gli venne dato dai detenuti del carcere di Rebibbia, dove lavorava come volontaria.

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