Restauro e risanamento conservativo: soluzioni edilizie e agevolazioni fiscali

Gli edifici che hanno bisogno di un restauro, o di un risanamento conservativo, possono usufruire delle agevolazioni fiscali previste dalle attuali normative di legge. Si tratta di un intervento diverso rispetto alla ristrutturazione edilizia, in quanto non si vanno a modificare gli elementi principali della struttura, né si aumentano le volumetrie, ma si realizza un’opera di preservazione dell’identità edilizia preesistente la quale ne assicura la corretta funzionalità.

Questi lavori sono indicati all’interno del TUE, il Testo Unito Edilizia, dove viene specificata la natura conservativa di tali interventi per tutelare l’organismo edilizio originale. Uno dei procedimenti inclusi è il consolidamento delle strutture murarie, un processo di manutenzione straordinaria dell’edificio il cui fine è proteggere l’immobile, risolvendo eventuali problematiche legate a infiltrazioni, umidità di risalita e al deterioramento delle murature.

I principali interventi di restauro e risanamento conservativo

Tutti i lavori svolti con la finalità di conservazione del manufatto edilizio, in molti casi realizzati su dimore di particolare valore storico o artistico, possono essere considerati interventi di restauro o di risanamento conservativo. Nel primo caso sono opere di recupero e protezione del patrimonio edilizio, nel secondo di operazioni di ripristino funzionale e statico dell’edificio, entrambi caratterizzati da un carattere di tutela della struttura già esistente.

Si tratta ad esempio degli interventi di consolidamento delle murature, lavori che consentono di rinforzare un edificio deteriorato dal tempo, dagli agenti atmosferici o da altre cause, proteggendo l’identità edilizia originaria. Questo tipo di opere vengono realizzate attraverso tecniche moderne, tra cui le applicazioni di iniezioni per l’edilizia come mostrato sul sito web di yumesrl.it, impresa all’avanguardia nei procedimenti di recupero delle strutture murarie compromesse.

Le iniezioni per l’edilizia, in particolare, consentono di risolvere una serie di problematiche piuttosto comuni degli edifici deteriorati, in cui le murature presentano danneggiamenti come crepe, distaccamenti e fessure. Il vantaggio principale è l’approccio non invasivo di questa tecnica, motivo per il quale costituisce una delle migliori soluzioni per i restauri e i risanamenti conservativi disponibili al giorno d’oggi, con un’ampia gamma di ambiti applicativi e prodotti specifici per ogni tipo di contesto edilizio di recupero.

Ad esempio, le boiacche sono ideali per il consolidamento delle fondazioni, delle murature a secco o in pietra, mentre le resine silicatiche sono perfette per i riempimenti, oppure per l’impermeabilizzazione delle superfici edilizie rovinate dall’umidità di risalita. Per bloccare le infiltrazioni d’acqua, invece, è possibile impiegare le resine acriliche o poliuretaniche, materiali per le iniezioni in grado di interrompere le venute d’acqua e fornire una soluzione efficace in presenza di questo tipo di problematica.

Le agevolazioni fiscali per i restauri e i risanamenti conservativi

Gli interventi di restauro e risanamento conservativo possono beneficiare delle agevolazioni fiscali, come indicato dalle linee guida dell’Agenzia delle Entrate, una misura che interessa gli edifici residenziali e le unità immobiliari residenziali. Oltre alla spesa sostenuta per i lavori, gli sgravi fiscali coprono anche altri costi aggiuntivi relativi alla progettazione, alla consulenza professionale, all’acquisto di materiali, alle perizie e ai sopralluoghi, alla certificazione di conformità e agli oneri di urbanizzazione, concessione e autorizzazione dei lavori da realizzare.

Per usufruire delle agevolazioni pubbliche le opere devono essere effettuate entro il 31 dicembre 2021, ricevendo una detrazione Irpef del 50% con spesa massima ammissibile di 96 mila euro. Il rimborso viene garantito dallo Stato attraverso una restituzione suddivisa in 10 quote annuali ciascuna di uguale importo, da scalare dalle imposte dovute per l’Irpef. Inoltre è possibile convertire la detrazione in sconto in fattura, applicabile direttamente dalla ditta che realizza i lavori, oppure trasformarla in credito d’imposta cedibile a banche e intermediari finanziari.

Possono rientrare nel bonus ristrutturazione per i restauri e i risanamenti conservativi le persone fisiche, i soci di cooperative e di società semplici, compresi gli imprenditori individuali se l’immobile non è destinato all’uso strumentale. La misura è valida anche per gli inquilini affittuari, chi detiene un diritto di usufrutto e ovviamente i proprietari dell’immobile. Ad ogni modo, è indispensabile effettuare un pagamento tracciabile utilizzando un bonifico bancario o postale, rivolgendosi ad aziende in grado di fornire tutto il supporto necessario per espletare le pratiche burocratiche necessarie.

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