Così come ci sono amuleti ed oggetti portafortuna, ci sono anche quelli che hanno l’effetto contrario, ovvero che portano sfortuna. Ma quali sono? E perché si crede che siano oggetti malevoli?
Cosa porta sfortuna
Sono diversi gli oggetti e gli atteggiamenti che si ritiene che portino sfortuna, a seconda del paese in cui ci si trova e la sua cultura. In Occidente, si pensa che portino sfortuna:
- lo specchio rotto, che si dice che porti sette anni di guai, e questa è una credenza che risale fin dai tempi dell’antica Roma. Essendo un oggetto che riflette, i romani credevano che fosse dotato di poteri magici e quindi romperlo era di cattivo auspicio;
- il sale caduto a terra, ed anche questa è una credenza che risale all’antichità, quando esso era un alimento prezioso e poteva essere usato anche come mezzo di pagamento, in tempo di crisi;
- l’ombrello aperto in casa, in quanto può simboleggiare che si tema che la propria casa o edificio in cui si trovi possa cadere in pezzi e ciò indica miseria;
- un tatuaggio che riporta un numero pari, perché secondo una leggenda marinaresca il numero pari significa stare lontani da casa;
- spille, aghi o coltelli, visto che sono oggetti che pungono e si ritiene che possano portare dolore e miseria.
Atteggiamenti e situazioni che portano sfortuna
Oltre ad oggetti che portano sfortuna, ci sono anche situazioni che possono risultare negative. Ad esempio, tra i più classici, c’è il veder passare un gatto nero, e questo perché, nel Medioevo, si riteneva che questi animali fossero streghe travestiti o animali da compagnia di questi ultimi.
Il venerdì 17 (o 13, nei paesi anglosassoni) si ritiene un giorno sfortunato, ed è anch’essa una credenza che risale all’antica Roma in quanto era il numero di legioni sconfitte nel 9 d.C., dopo la battaglia Teutoburgo. Sempre i romani ritenevano che gli anni bisestili fossero sfortunati, in quanto un giorno in più era considerato di malaugurio. A Capodanno, vi è anche la credenza che porta male incontrare un prete, una suora, un vecchio o un gobbo per primi.
Non si può dimenticare nemmeno il passare sotto scala, come atteggiamento sfortunato, in quanto la scala ha una forma triangola, aperta, e gli antichi egizi, che ritenevano tale forma sacra, erano convinti che attraversarla, e quindi modificarla, portasse male, e lo stesso credevano i cristiani.
Nell’ambiente teatrale, si ritiene che anche il viola porti sfortuna, in quanto nel Medioevo era un colore associato alla Quaresima, e durante questo periodo non si tenevano spettacoli, e da allora si crede che fosse di malaugurio indossare un vestito viola o portare un oggetto viola a teatro.
Per tanti oggetti o situazioni sfortunate, comunque, non mancano oggetti portafortuna o segni che si possono fare come “antidoto” ad essi, come trovare un quadrifoglio o portare dei cori rossi tipici della tradizione napoletana.