La Numeric Rating Scale, nota semplicemente come NRS, è la scala del dolore da 0 a10 che si usa per descrivere l’intensità del dolore. Ma a cosa serve, effettivamente? Come si divide?
Il dolore
Prima di capire come funzionala scala NRS per il dolore, è bene capire come si concepisce quest’ultimo in ambito ospedaliero. Ufficialmente, l’IASP (Associazione Internazionale per lo Studio del Dolore) definisce che il dolore è “una sgradevole esperienza sensoriale ed emotiva, associata ad un effettivo o potenziale danno tissutale o comunque descritta come tale. Il dolore è sempre un’esperienza soggettiva. Ogni individuo apprende il significato di tale parola attraverso le esperienze correlate ad una lesione durante i primi anni di vita. Sicuramente si accompagna ad una componente somatica, ma ha anche carattere spiacevole e, perciò, ad una carica emozionale”.
Per trattare il dolore, ci sono delle linee guida nazionali, in cui si stabilisce che il paziente deve ricevere un trattamento adatto per tale dolore, documentarne e valutarne la natura, assicurare la competenza del personale per valutarlo e trattarlo, soddisfare il bisogno dei paziente per trattarlo ed educarli al controllo, se necessario. In Italia, tali guide sono stabilisce nella normativa 149 del 2000, e sono concordate dal Ministero della Sanità, dalle Regioni e dalle provincie autonome.
I livelli del dolore
La scala NRS è una scala numerica e si valuta il dolore da 0 a 10, in cui 0 è l’assenza del dolore mentre 10 è “il dolore più terribile che si possa immaginare”. Secondo questa scala si può classificare il dolore come:
- lieve, in una scala da 1 a 3;
- moderato, da 4 a 6;
- severo, da 7 a 10.
Per misurare il dolore con questi criteri, ci sono diverse istruzioni, e tra queste si include di far capire al paziente con quali criteri deve indicare il dolore, se necessario presentando anche degli esempi, evitando critiche e considerando il fatto che la percezione del dolore è sempre soggettiva.
Questa valutazione numerica è vantaggiosa perché è pratica, non necessita di alcun supporto cartaceo ed è sicuramente utile se si comunica con il paziente al telefono. Per contro, si può dimostrare difficile per il paziente identificare con un numero l’intensità del dolore.
Oltre a questa scala, il dolore può comunque essere valutate con altre, come la VAS, ovvero la valutazione analogica e visiva, in cui si usa una linea retta suddivisa in centimetri, la VRS, la scala di valutazione verbale, in cui si identifica il dolore da lieve a insopportabile, oppure la FPS, che richiede sicuramente un supporto cartaceo, dato che per indicare il dolore si usano cinque piccole facce espressive, ed essa si dimostra intuiva ma non molto sensibile. Non c’è una vera e propria scala più efficace di altre, ma l’importante è che a valutare i sintomi dei pazienti sia del personale medico competente.