In televisione e su varie riviste si trovano spesso pubblicità e spot di pomate all’arnica, consigliate per diversi dolori. Ma cosa si sa delle proprietà di questa pianta? Come si usa?
Le sue caratteristiche
L’arnica si ottiene dai fiori dell’omonima pianta perenne, rizomatosa e diffusa per tutta l’Europa (in Italia si trova in particolare sugli Appennini e sulle Alpi), ma anche in Nord America e nella Russia meridionale. Essa cresce in particolare sui prati e pascoli di montagna, ad altezze alte e medie. Si presenta con infiorescenze a capolino, di sei oppure otto centimetri di diametro, di colore giallo-arancione, e con foglie semplici, dalla forma cauilinare. Oltre ai fiori, in campo medico si possono usare anche le sue radici ed il rizoma. In origine, in Europa ed in America questa pianta veniva già usata da secoli per ridurre infiammazioni e dolori.
In essa sono presenti soprattutto terpenoidi, flavonoidi ed olio volatile. La droga che si ricava, poi, contiene anche derivati dell’acido caffeico, tracce di alcaloidi, amine, mucillagini, polisaccaridi, sostanze amare, etc.
Le sue proprietà farmacologiche
L’arnica ha proprietà:
- antimicrobiche, perché blocca la crescita di alcuni batteri;
- antinfiammatorie, in particolare se si soffre di dolori muscolari e traumi di natura sportiva, come slogature, tendiniti, crampi, etc;
- analgesiche, soprattutto per i dolori articolari;
- antitumorali, in quanto degli studi condotti hanno dimostrato che i lattoni sesquiterpenici nell’arnica sono citossici ed adatti contro i tumori del colonretto e dei polmoni;
- immunostimolanti;
- cardiotonici.
Il trattamento da seguire con l’arnica varia a seconda del problema e delle indicazioni del medico. Ad esempio, come rimedio topico in caso di dolori di varia natura si applica nella zona interessata, fino al suo totale assorbimento, e l’uso giornaliero e del trattamento, se non sono indicati dal dottore, si possono trovare sui biglietti illustrativi del prodotto. E’ anche possibile assumerlo in preparati omeopatici molto diluiti, oppure in compresse, sempre per contrastare infiammazioni e dolori.
E’ anche un cicatrizzante, ed una sua tintura preparata facendo macerare i suoi fiori e le sue radici nell’alcool, si può applicare sulle punture di insetti. Per lividi e contusioni, invece, si può fare un decotto con le sue foglie ed applicarlo, una volta freddo, sulle parti dolente, tamponandole bene. Ad uso interno, aiuta anche ad abbassare la febbre e curare la pertosse o la dissenteria, ma i modi e le dosi per farlo si devono richiedere al medico.
Tuttavia, anche l’arnica ha degli effetti collaterali, come gastriti, nausea, vomito, diarrea, emorragie, palpitazioni, vertigini, cefalea ed ipotensione arteriosa, se assunta in dosi alte. E’ anche possibile che provochi reazioni allergiche in soggetti predisposti, ed è sconsigliata anche in caso di gravidanza, allattamento e malattie di origine gastrointestinale. Non sono noti, tuttavia, interazioni con altre piante o farmaci.