Ford T Canapa: ecco cosa si sa della prima auto ecologica

Sono sempre di più le aziende automobilistiche che cercano di produrre auto elettriche e veicoli che non inquinano, ma un progetto di un auto del genere non è nuovo: più di ottant’anni fa, uscì un prototipo di automobile progettata da Henry Ford, la Hemp Body Car, realizzata con la canapa. Ma cosa si sa di quest’automobile? Perché non è mai stata prodotta?

La sua storia

Henry Ford, oltre ad essere un noto imprenditore, era molto legato alla natura e voleva realizzare un veicolo che “uscisse dalla terra”, così nel 1937 cominciò a progettare un auto realizzato con un materiale plastico ottenuto dai semi di soia e dalla canapa, e nel 1941 uscì il suo primo prototipo, che venne presentato nel medesimo anno al Michigan State Fair Grounds.

A causa della guerra, tuttavia, la produzione di auto diminuì e l’esperimento si interruppe, tanto che alla fine del secondo conflitto mondiale, il progetto venne dimenticato. Ford morì sei anni più tardi e la canapa nel 1955 venne proibito, e quindi l’auto non poté mai entrare in commercio. Si ipotizza che le legge proibizioniste nei confronti della canapa, negli USA, fosse legata alla nascente industria petrolchimica, e quindi la possibilità di usare questo olio non inquinante fu accantonato, ma c’è chi sostiene che le ricerche su Ford sulla macchina non avevano portato a grandi risultati.

Le caratteristiche

Come è già stato accennato prima, la plastica ottenuta per realizzare quest’auto era ricavata dalla canapa e dai semi di soia, e doveva essere alimentata con un etanolo sempre ricavato dalla canapa. Una vettura del genere risultò più leggera (pesava circa 2000 libbre, mille di meno rispetto alle altre auto d’epoca) ma allo stesso tempo anche resistente ed elastica di quelle di metallo. Il telaio era in acciaio tubolare e teneva insieme quattordici pannelli di plastica, dello spesso di sei millimetri e i finestrini erano fatti con fogli acrilici. Non si conosce esattamente la formulazione della plastica di canapa, ma sembra che oltre alla soia e la canapa, la sua composizione comprendesse anche grano, lino e ramié (una pianta asiatica da cui si ricava una fibre tessile).

Non si conoscono bene i motivi che spinsero Ford a voler progettare quest’auto, oltre al suo amore per l’ambiente, ma il suo museo a Dearborn presenta tre motivi principale, ovvero cercare di integrare agricoltura ed industria, rendere più sicuri le auto e rispondere alla scarsa disponibilità di metalli, dovute alla guerra e all’uso di questi materiali per scopi militari.

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