Tra i condimenti più usati al mondo, oltre alla maionese e al ketchup, c’è la salsa senape o mostarda, che viene realizzata proprio con i semi della suddetta pianta e altri ingredienti, e che si può usare per condire carne, pesce e verdure. Ma cosa si sa su questa salsa? Che proprietà hanno i semi da cui si prepara? Fanno bene? E come si può preparare in casa?
La pianta e la nascita della salsa
La pianta della senape era nota già agli antichi egizi, greci e romani, nonché dall’India, in cui sembra che si coltivasse già dal 1300 a.C. Già ai quei tempi veniva usata per condire o conservare i cibi, e non c’è un anno in particolare in cui si può fissare la nascita della salsa come la conosciamo, ma essa va attribuita, in genere, a Jeremiah Colman, mugnaio che visse all’inizio dell’Ottocento, e che trovò un nuovo modo per polverizzare i semi.
Oltre ad essere usati per preparare un buon condimenti, i semi di senape hanno diverse proprietà curative, già note agli antichi. Infatti, possono abbassare i livelli di zucchero nel sangue, combattere le infezioni di origine batterica e fungina, migliorare la salute del cuore, combattere problemi della cute come la psoriasi (in particolare con l’olio), alleviare sintomi della menupausa, ed essere una buona fonte di vitamine, sali minerali e sostanze antiossidanti.
Come preparare la salsa
Di questa salsa ne esistono diverse versioni, ma è possibile prepararla anche da soli, in casa. Una versione della ricetta piuttosto semplice e facile include un etto di semi di senape, trenta grammi di zucchero di canna, 80 millilitri di aceto di mele ed 80 di acqua, olio extravergine di oliva e sale (queste sono le dosi per quattro persone).
Per prepararla bisogna lasciare ammollo i semi nell’aceto di mele per dodici ore. Passato questo tempo, si fa sciogliere lo zucchero e un pizzico di sale nell’acqua, versandola in un bicchiere del mixer, a cui aggiungere i semi ammollati e si frulla il tutto, aggiungendo l’olio per regolare consistenza, fino a che la salsa non diventa omogenea.
E’ possibile, poi, abbinarla a vari tipi di carne, dal coniglio al pollo, al pesce e a vari piatti, incluse delle insalate. C’è anche chi l’ha provata in un piatto di pasta, abbinandone due cucchiai a della robiola e dei cipollotti tritati, con i quali condire la pasta.