Molti forse non hanno mai sentito parlare del Grisou, ma è il gas più temuto dai minatori. I canarini che questi ultimi portavano giù, li aiutavano proprio a segnalare la presenza di questo gas, visto che erano più sensibili a quest’ultimo. Per saperne di più, si può continuare a leggere questa pagina.
Le caratteristiche di questo gas
Il Grisou è una miscela di gas, che comprende metano o idrocarburi simili, tra cui l’anidride carbonica e l’azoto, e si forma in modo spontaneo nelle miniere di carbone, e a contatto con l’aria può infiammarsi ed esplodere.
Una volta, i minatori portavano una gabbia con dei canarini, per verificare la loro presenza, ma in Inghilterra e in Francia, si optava per mandare il firedamp man, ovvero si inviava per primo un uomo, volontario o un condannato, che doveva percorrere le miniere con una fiaccola, indossando una maschera e una tuta bagnata. Se c’era il grisou, l’uomo si infiammava e poteva verificarsi anche un’esplosione, ma in caso contrario si salvava. Oggi, invece, ci sono degli impianti di ventilazione che impediscono la formazione di questa miscela esplosiva.
La pericolosità del gas si può rapportare in cifre. Se in rapporto alla massa d’aria è al di sotto del 2 % è innocuo, tra il 2 e il 5,3 % è infiammabile, tra il 5,3 e il 14 % è esplosivo, e al di sopra del 15 % risulta infiammabile, e può uccidere per asfissia.
Incidenti noti
In Italia, sono noti diversi incidenti avvenuti con il Grisou, ovvero:
- la deflagazione lungo la linea Napoli-Foggia, nella valle di Miscano, avvenuta nel 1867, in cui persero la vita degli operai, durante i lavori per la costruzione di una galleria ferroviaria;
- la tragedia della miniera di zolfo a Casteltermini, in Sicilia, nel 1916, che fece 89 vittime;
- lo scoppio delle miniere di Arsia, a confine con la Croazia, nel 1940, che uccise 195 persone;
- il caso di Ribolla, che costò la vita a 43 persone, nel 1954;
- il disastro di Morgnano (Perugia), nel 1955, che fece 23 morti;
- l’esplosione della miniera di Trabia, in provincia di Caltanisetta, e a morire furono 23 minatori.
Non mancano di certo gli incidenti in altre zone del mondo, come quella della miniera di carbone a Mononghan, nel 1907, nello stato della Virginia, negli Stati Uniti, che costò la vita a 956 minatori, oppure la catastrofe avvenuta in Francia nel 1906, a Courrières, dove i morti furono 1099.
Si potrebbe anche citare un romanzo di Jules Verne, Le Indie Nere, pubblicato nel 1877 e ambientato in Scozia, nelle miniere di carbone di Aberfoyle. In questo libro Jules Verne racconta propria del metodo firedamp man, a cui si è accennato prima, il cui protagonista è Henry, figlio di un minatore, che spera di ritrovare altro carbone in miniere esaurite, non senza pericoli e imprevisti.