Biancaneve e i sette nani da colorare: dove trovarli? Ci sono solo disegni della Disney?

Biancaneve e i sette nani è una delle favole più famose al mondo, scelta anche da Walt Disney per il suo primo lungometraggio animato, e di sicuro non mancano i disegni da colorare per bambini. Ma che tipo di illustrazioni si trovano? E cosa si sa della celebre favola?

I disegni

I disegni da colorare per bambini, che hanno per soggetti la celebre principessa e i suoi amici, si possono sia scaricare online che su dei libri da colorare, da poter acquistare in edicola o nelle librerie. Sul web, tuttavia, c’è sicuramente una scelta più ampia e si possono trovare disegni non della Disney.

Tuttavia, non ci sono, poi, solo illustrazioni da colorare per bambini: chi ama colorare libri antistress può trovarne alcuni che riportano le classiche fiabe. Uno dei più popolari, da poter trovare anche in librerie ben fornite, è sicuramente quello di Fabiana Attanasio, edito dalla White Star, che possono colorare sia adulti che bambini (o perché no, si possono colorare insieme).

Alcune curiosità sulla fiaba

Sebbene sia una favola amata da tutti ancora oggi, ci sono curiosità su di essa che non tutti conoscono, ed alcune riguardano proprio il film di Walt Disney. Ad esempio, per realizzare il personaggio di Biancaneve, i disegnatori si sono ispirati a Betty Boop e Ginger Rogers. I nomi dei sette nani, poi, non sono mai stati citati nella fiaba originale. Per questo film, poi, Walt Disney ricette un Oscar speciale, oltre a sette piccole statuette, consegnate al produttore dalla famosa Shirley Temple.

Per quanto riguarda la favola originale, la sua origine di può far risalire a diverse leggende russe, serbe, tedesche, etc. Uno studioso tedesco, Eckhard Sander, nel suo saggio incentrato la genesi della fiaba, l’ha fatta risalire alla storia di Margaretha von Waldeck, una contessa sedicenne, che venne mandata in esilio a Bruxells dalla matrigna. Fu lì che la giovane si innamorò del futuro Filippo II di Spagna, ma lei morì avvelenata a ventuno anni, e probabilmente il mandante del delitto fu il padre del principe, che voleva ostacolare il loro amore. Per i personaggi dei nani, invece, i Grimm forse si sarebbero ispirati ai bambini costretti lavorare nelle miniere del padre di Margaretha, che svilupparono delle deformità a causa del lavoro. La mela avvelenata, poi, si rifarebbe ad un altro fatto accaduto in Germania, in base al quale un uomo era stato arrestato perché aveva venduto delle mele avvelenate.

Secondo altri, fu Maria Sophia von Erthal, figlia di un proprietario terriero e di una baronessa, nata nel 1725, ad ispirare la fiaba. Dopo la morte della madre, infatti, il padre si risposò e la sua matrigna si mostrò ostile verso di lei e gli altri figli del marito. Secondo certe credenze, poi, nel luogo dove vivevano vi era uno specchio parlante, in grado di imitare chi parlava. I nani, in questo caso, erano degli uomini molto piccoli di statura che lavoravano nella zona mineraria poco lontana dal loro castello.

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