Il Tachidol è un farmaco che rientra nella categoria degli antidolorifici ed analgesici, e si può trovare sotto forma di compresse, effervescenti o rivestite con film, oppure granulato. E’ un medicinale che rientra nella “Fascia A”, ovvero che deve essere prescritta dal medico.
Da cosa è composto?
In linea generale, il Tachidol è composto da paracetamolo (cinquecento milligrammi) e coideina fosfato (trenta milligrammi). I suoi eccipienti, invece, variano a seconda della sua forma.
Le compresse effervescenti, contengono acido citrico anidrido, sodio bicarbonato, docusato e carbonato anidro, sorbitolo, aspartame, aromi di arancio e limone, ed emulsione di simeticone.
Tra gli eccipienti delle compresse rivestite, si annoverano l’acido stearico, il povidone, la selice precipitata, la croscarmellosa sodica, il lattosio monoidrato, il sodio laurisolfato, l’ipromellosa ed il titanio diossido. Il suo rivestimento, invece, contiene lattosio.
Il Tachidol in polvere, invece, contiene come eccipienti il sodio bicarbonato e docusato, l’acido cicrtrico, il mannitolo, il maltitolo, l’aspartame, il povidone e l’aroma di limone.
Per cosa è indicato ed il dosaggio
Come tutti gli antinfiammatori ed analgesici, si usa per combattere dolori di varia natura, moderati o forti, che possono essere causati anche dalla febbre. Va assunto per soli tre giorni, e se i dolori persistono, è bene consultare il medico. E’ vietato ai bambini al di sotto dei dodici anni, in quanto può provocare allergie o problemi respiratori.
In bustine, se ne possono prendere una o due, per tre volte al giorno, sciolte in mezzo bicchiere di acqua, a quattro ore minimo di distanza. Delle compresse rivestite, se ne possono sempre prendere una o due, a intervalli di almeno quattro ore, tre volte al giorno. Lo stesso vale per quelle effervescenti, sciolte in mezzo bicchiere d’acqua.
Bisogna fare attenzione a non superare queste dosi (le stesse riportate sui fogli illustrativi), perché questo medicinale è un oppiaceo e può causare dipendenza.
Le controindicazioni
Come la maggior parte dei farmaci, il Tachidol può presentare degli effetti collaterali, come:
- l’ipersensibilità;
- nausea e vomito;
- alterazioni nella funzionalità del fegato;
- ritenzione urinaria;
- broncospasmi ed altre difficoltà respiratorie;
- vertigini;
- sonnolenza;
- stipsi;
- pupille ristrette;
- inappetenza;
- episodi allergici, come dermatiti o sfoghi cutanei;
- problemi grastrointestinali.
Un sovradosaggio, inoltre, oltre a causare dipendenza, provoca pallore, dolori all’addome, nausea, vomito, anoressia, eccessiva sudorazione, problemi respiratori, cianosi, pruriti, orticaria, sonnolenza, etc.
Oltre ai ragazzi al di sotto dei dodici anni, non è indicato per chi assume alcuni tipi di farmaci, come altri analgesici (soprattutto se contengono del paracetamolo), antiepilettici o anticoagulanti, e le donne in stato in gravidanza o che allattano dovrebbero assumerlo solo dopo una valutazione medica. Lo stesso vale per chi sottopone a terapie per curare l’alcolismo, la malnutrizione, la disidratazione e l’ipovolemia (una diminuzione del volume del sangue circolante). Nemmeno le persone affette da anemia, patologie del fegato o insufficienza respiratoria dovrebbero assumerlo.
E’ bene anche non assumerlo prima di guidare, in quanto, tra i suoi effetti collaterali, configura la sonnolenza, e non va assolutamente assunto in associazione all’alcool, perché ne aumenta gli effetti.