Il rilevatore di stanchezza è un dispositivo elettronico presente in molte vetture, semplici ed efficaci. In pratica, esso emette un segnale acustico e un pittogramma appare sul display del cruscotto che avvisa l’autista di fermarsi dopo un certo tempo. Per sapere come funziona, si può continuare a leggere questa pagina.
Come funziona
Ci sono due diversi tipi di rilevatori di stanchezza, ovvero:
-
a tempo, ovvero che il computer dell’auto misura il tempo trascorso dall’accensione del motore e rivela la stanchezza a intervalli regolari, ogni ora e mezza o due ore, consigliando la tosta. In pratica, funziona come un timer e costa circa una decina di euro;
-
reale, che presenta un meccanismo più complesso, e di sicuro più costoso, che viene integrato successivamente, e i suoi sensitori monitorano in modo costante il viso dell’autisti, per verificare tramite il battito delle palpebre ed altri movimenti, la sua stanchezza e segnalando, così di fermarsi.
Il tempo può anche variare, se il dispositivo è collegato a un bracciale da polso che riceve gli impulsi dall’auto, se la vettura in questione è tra le più evolute.
I vantaggi del rilevatore di stanchezza
Sicuramente è un dispositivo che si dimostra utile per chi deve fare lunghi viaggi, sopratutto di notte. I colpi di sonno, infatti, secondo alcuni dati del 2019, ha provocato 3325 decise e più di 170,000 feriti, sopratutto soggetti tra diciotto e ventinove anni, e le loro cause, oltre alla stanchezza, possono essere diverse, tra cui varie patologie o il jet lag.
Di conseguenza, un rilevatore si può dimostrare sicuramente utile, e se gli si vuole trovare uno svantaggio, esso può essere il costo, ma vale comunque la sicurezza.