Liquido usato per calafatare: ecco come è fatta la pece

La pece si può addirittura ricollocare alla Bibbia, quando Noè la usò nella costruzione dell’arca per “calafatare” un natante, ed in effetti questo liquido è stato usato per molto tempo per chiudere le fessure del fasciame delle navi. Ma a cosa serve oggi? E da dove si ricava?

Come è fatta ed il suo uso

Questo liquido viscoso, si ottiene distillando soprattutto della resina, ricavata dalla piante della famiglia delle pinacee, in particolare. Un tipo, pace di Borgogna, si ottiene dall’abete rosso e già Plinio descriveva come si ricavava da quest’albero, ossia in questo modo: “la pece liquida, che serve per tener stagne le costruzioni navali e per molti altri impieghi, e che in Europa si ottiene per cottura. Il legno, fatto a pezzi, si metteva a scaldare in fornaci con il fuoco acceso tutt’intorno all’esterno”.

In epoca romana, questo liquido era piuttosto “economico”, ma nei secoli successivi il suo valore cambio. Federico II di Svevia, nel XII secolo, impose ai proprietari degli alberi da cui si ricavava questa resina un’imposta, e durante il Medioevo chi si occupava di costruire le navi, e quindi usava questo liquido, godeva di grande prestigio.

Oggi, la pece nera si può acquistare anche online, nei siti e, naturalmente, nei negozi in cui si vende ciò che occorre per casa o per il giardinaggio. Il suo prezzo varia dalla quantità e dal tipo di resina usata per ricavarla, e tale costo può aggirarsi dai cinque a più di venticinque euro.

Il suo utilizzo

La pece nera viene usata per i più diversi motivi, oggi. Quella greca, venduta in scaglie o in polvere, dal colore biancastro, viene usata dalla ballerine sulle scarpette, in modo da aumentare l’attrito con il pavimento, impedendogli così di scivolare. Esse la mettono anche sui talloni, prima di infilarsi le scarpe da ballo, in modo da evitare che queste si sfilino. Nello stesso modo, viene usata anche da altri atleti sulle mani, per evitare di scivolare, mentre i giocatori di baseball li mettono sui guanti.

I musicisti che suonano gli archi la utilizzano sull’archetto, passandola per una decina di volte. L’uso del tipo di pece dipende dai crini degli archetti: quella scura, infatti, è più semplice da applicare, e sono indicate per gli archetti per il violoncello e il contrabbasso, mentre quella chiara è più adatta a quella delle viole e dei violini.

Tuttavia, è bene ricordarsi di non toccare direttamente con le mani la pece, in quanto è difficile da togliere. Se ciò dovesse verificarsi, ci sono comunque diversi rimedi naturali da usare per toglierla, dalla pelle o dai vestiti, come la pietra pomice, il ghiaccio, l’olio d’oliva, l’acqua e bicarbonato o il burro. Sui vestiti (ma anche sulla cute) è meglio evitare dei prodotti chimici.

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