Il nome dei versi degli animali (maiale, gallina, gallo, gufo, cavallo, cervo, cicala, rana, civetta)

Da piccoli tutti imparano, bene o male, il verso degli animali. Per molti bambini è un gioco divertente, ma si deve imparare anche il nome di quei versi, e che cosa significano in realtà.

Come si chiama il verso del maiale?

Il verso del maiale, “oink, oink, si chiama grugnito e, secondo gli esperti, è un suono che emette per esprimere i suoi stati d’animo, che diventano simili a degli urli, quando è spaventato (e quando sta per essere ucciso).

Come si chiama il verso della gallina?

Il famoso “coccodè” della gallina, viene chiamato chiocciare, o crocchiare, e lo emette sia prima che mentre depone le uova. In quel momento in particolare, emette dei versi più acuti. Naturalmente, la emette anche se qualcosa la spaventa.

Come si chiama il verso del gallo?

Il canto del gallo, come i versi della gallina, è di sicuro uno dei suoi più familiari per gli uomini, soprattutto per gli agricoltori e gli allevatori. Tuttavia, che il gallo canti al sorgere del sole è in realtà una credenza, che risale ad un mito greco.

In realtà, il gallo emette questo verso quando trova del cibo, e il suo tono cambia a seconda della sua scoperta: più gli piace l’alimento, più il suo grido ha una tono alto.

Come si chiama il verso del gufo?

Il verso del gufo, che si può sentire sicuramente in campagna, di notte, si chiama bubolare. Il gufo emette il suo famoso “uh uh”, che risulta un monosillabo corto e cupo, per esprimere dei determinati stati d’animo, come l’irritazione.

In molti casi, se è forte lo può emettere per richiamare delle femmine, mentre diventa un vero e proprio urlo se altri uccelli entrano nel suo territorio.

Come si chiama il verso del cavallo?

Il cavallo emette i suoi nitriti quando deve esprimere diverse emozioni. Se è corto e rauco, simile a un soffio, vuol dire che sta assumendo un atteggiamento di difesa, mentre uno sbuffo è il segno che qualcuno o qualcosa gli desta preoccupazione.

Il nitrito dai toni intensi, che spesso gli si sente emettere, non è altro che un modo per segnare che si trova in quella posizione.

Come si chiama il verso del cervo?

Se il leone è il re della savana, il cervo è di sicuro il sovrano delle foreste europee (soprattutto quelle del nord), anche se il suo bramito non è certo paragonabile al ruggito, anche se può risultare suggestivo, soprattutto se ascoltati al tramonto o durante le notti di luna piena.

Questo verso, infatti, per i cervi è un grido d’amore che, di conseguenza, emettono dalla metà di settembre a quella di ottobre.

Come si chiama il verso della cicala?

In estate non è infrequente ascoltare i versi, o se vogliamo il canto, della cicala, che si chiama frinito. Lo si sente solo nei mesi estivi perché è la stagione dell’amore, per loro, e questo verso non è che un suono di richiamo per le femmine da parte dei maschi, che producono questo suono grazie agli organi che si trovano nel loro addome, i timballi.

Come si chiama il verso della rana?

Il “gra gra” della rana, noto come gracidare, ed anche questo verso, come il frinito della cicala o il bramito del cervo, viene emesso per ragioni “di cuore”. Infatti, serve per allontanare gli altri della loro specie dalle femmine.

Per i bambini risulta un verso divertente, mentre alcuni usano il termine “gracidare come una rana” per indicare a qualcuno che sta parlando in maniera fastidiosa e con un tono di voce acuto.

Come si chiama il verso della civetta?

Lo stridere della civetta è di sicuro diverso dal verso del gufo, ma non è raro sentire anch’esso, di notte, in campagna o nei boschi. Delle vecchie credenze credono che sentire la civetta emettere questo verso sia un presagio di sventura o di morte ma, in realtà, la civetta stride quando va a caccia.

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