Tutti hanno presente che animali sono i ricci (Erinaceini), e come sono fatti, anche solo per averli visti nei libri per bambini o nei cartoni animati. Ma quanti li conoscono così bene? Dove abitano? E cosa mangiano? Si possono tenere come animali domestici?
Le caratteristiche dei ricci
Tutti sanno che i ricci sono dotati di aculei, con i quali si difendono, ma forse pochi sanno che sono rigidi grazie alla cheratina (proteina filamentosa ricca di zolfo). In media, un riccio adulti ne ha cinquemila, della lunghezza di due o tre centimetri, e pesa un etto e mezzo.
Quando vogliono difendersi, i ricci si ripiegano su se stessi, come per formare una palla, spingendo di fuori gli aculei. In natura, li usano per difendersi da volpi e vipere.
Il resto del loro corpo è compatto, le loro orecchie sono larghe, gli occhi piccoli e neri e il muso è di forma aguzza. Il loro pelo è, in genere, di colore bruno e i loro aculei grigi alla base e bianchi sulla punta. In tutto la loro lunghezza è tra i venticinque e i trenta centimetri. Il maschio, inoltre, è più piccolo della femmina.
La famiglia dei ricci comprende sedici specie, di cinque generi, dal riccio dalle quattro dita (Atelerix albiventris) al riccio dal ventre nudo (Paraechinus nudiventris).
Le loro abitudini e il loro habitat
Le varie specie di ricci sono diffuse in Europa, in Asia e in Africa, e vivono sia nelle regioni piane che in montagna, nei campi, nelle praterie e nelle foreste.
Vivono da soli, in tane o in cavità degli alberi, dove riposano durante il giorno, ed escono di notte. Durante l’inverno, vanno in letargo, sopravvivendo con i loro depositi di grasso accumulati durante le altre stagioni. Può anche uscire durante l’inverno, ma il suo risveglio è, solitamente, alla fine di marzo, per poi rimanere attivo fino a novembre.
I ricci si accoppiano durante i mesi estivi, e le femmine partoriscono da uno a nove cuccioli, dopo un mese e mezzo circa di gestazione. Dopo tre settimane, i nascituri lasciano il nido, seguendo la madre.
I ricci domestici
Il riccio è un animale che si adatta facilmente ad una convivenza con l’uomo, e può arrivare ad affezionarsi a quest’ultimo. Se si desidera prenderne uno come animale domestico, deve tenere presente che amano giocare con ruote, palline e scatole.
Tuttavia, in Italia rientra nella categoria di animali selvatici che non si può essere tenuto in cattività, se non per dargli soccorso, ed anche in quel caso deve essere reinserito nel suo ambiente non appena guarito.
La loro alimentazione
I ricci sono onnivori, e di solito si nutrono di rane, insetti, lumache, uova di uccelli, vermi ed altri piccoli animali del sottobosco, oltre a diversi vegetali e tipi di frutta. In alcuni casi, può includere nella sua dieta anche uccelli di piccola taglia, serpenti e topi.
Se si ha un riccio come animale domestico, è bene chiedere consiglio al veterinario per la sua alimentazione, che può comprendere verdura, frutta e cotta. E’ assolutamente vietato dargli il latte e i suoi derivati e gli insaccati, dato che non sono adatti al loro metabolismo.