Consigli per cucinare l’astice

L’astice è un crostaceo che per caratteristiche e conformazione assomiglia all’aragosta ma, a differenza di quest’ultima, differisce per aver due chele di grandi dimensioni.

L’astice trova il suo habitat naturale nelle zone fredde, infatti le zone di pesca principali si individuano in prossimità delle coste atlantiche in Francia, in Gran Bretagna e in Norvegia.

L’esemplare ritenuto migliore e di qualità più sopraffina che possiede una corazza blu-verdastra con alcune parti arancioni si trova nel Mediterraneo e quindi dai nostri mari.

Sostanzialmente esiste una sola unica modalità con cui cucinare l’astice che poi di volta in volta prevede varianti che utilizzano aromi anche molto differenti tra loro.

Come si cucina l’astice?

Portando ad ebollizione i gusci dell’astice, aggiungendo vino bianco e aromi che di volta in volta variano, si prepara un brodo che prende il nome di “fumetto” che deve essere filtrato con un colino e aggiunto alla pasta come condimento che aiuterà il sapore a farsi decisamente più spiccato.

È anche possibile congelare questo tipo di preparato che, così, potrà essere diviso in cubetti e riutilizzato in altri momenti per il condimento.

Per quanto riguarda l’animale, esso va buttato in acqua bollente direttamente da vivo per far si che le proprietà della sua carne duri nel tempo ed essa rimanga soda e gustosa.

Per la cottura non serve moltissimo e, non appena la carne assume un colore bianco-rosato, è possibile toglierla dall’acqua.

Se questo metodo di cucinare infastidisce per via dell’astice vivo, per mantenere ugualmente intatta la bontà delle sue carni, è possibile congelarlo da vivo e solo in seguito cucinarlo.

Nonostante sia comunque meno ricercato e prezioso dell’aragosta, l’astice, ha una polpa particolarmente ricca di proteine, ipocalorica e priva di carboidrati ed è un ottimo pasto gustoso che però non fa ingrassare.

L’astice bollito può essere condito con moltissimi aromi differenti, a seconda dei gusti, ma spesso si condisce con aromi molto semplici o anche solamente con olio e limone senza ulteriori aggiunte.

È possibile cuocere l’astice a parte e poi metterlo nel sugo facendo giusto finire la cottura insieme per dare quell’aroma aggiuntivo che altrimenti non si avrebbe.

È anche particolarmente apprezzato condito con olio, sale e pepe direttamente su un letto di insalata senza altre aggiunte che possano comprometterne il gusto perché la cosa fondamentale è proprio questa, cucinarlo gustoso ma senza fargli perdere quel gusto particolarmente delicato che lo contraddistingue.

Esagerare con gli aromi significherebbe rovinarsi il palato e non apprezzare a fondo il gusto delicato dell’astice.

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