Dal 2006, hanno cominciato a svilupparsi gli Home Restaurant, ovvero dei piccoli ristoranti in casa. L’iniziativa è nata negli Stati Uniti, per poi arrivare in Europa (a cominciare dal Regno Unito), e quella che può sembrare una normale cena tra amici diventa una vera e propria attività.
Si deve cominciare, innanzitutto, dall’avere passione per la cucina. Molti amano cimentarsi in nuove ricette o riproporre piatti casalinghi, e dalle cene in famiglia o con gli amici, si può aprire la propria casa a un numero ristretto di persone (generalmente, non più di una decina), contattate tramite i social media, come Facebook o What’s App.
Chi ha un giardino spazioso, un garage o un capanno, può arredare gli spazi in modo da creare una piccola sala da ristorante, o un locale all’aperto. Si possono acquistare delle sedie o dei tavoli pieghevoli da poter sistemare per il pranzo o la cena, usarle per i pasti, e “smontare” il piccolo ristorante alla fine.
Come aprire un Home Restaurant
All’inizio, non c’era una legge che riportava dei criteri con cui aprire questo tipo di attività, ma nel 2015, il Ministero dello Sviluppo Economico pubblicò la risoluzione 50481. Anche se gli Home Restaurant non sono dei locali veri e propri, si è reso necessario fissare delle norme per quanto riguardava la sicurezza alimentare, le norme igieniche, i numeri dei posti, le modalità di prenotazione della cena (quasi esclusivamente tramite network), ed un assicurazione per i rischi derivati da questo progetto.
Seppur occasionale, l’Home Restaurant è un attività lavorativa, e bisogna avviare una Partita IVA, se l’incasso annuale supera i 30,000 euro. Per quanto riguarda i prezzi del pranzo o della cena, un menu completò può variare dai cinque ai trentacinque euro a persona (alcuni arrivano anche a quaranta).
Quando si pubblicizza la cena sulla propria pagina Facebook, o qualsiasi altro social media, bisogna specificare, in modo chiaro, di che genere di servizio si offre, oltre a specificare il tipo di attività. C’è chi, ad esempio, propone dei piatti di cucina etnica, o magari delle pietanze “gluten free”. Il bello di un’attività del genere, è che si può scegliere un tema diverso ogni volta.
Quanto si guadagna con questa attività?
Secondo una ricerca del Fiepet Confesercenti, del 2014, l’Home Restaurant ha fatturato più di sette milioni di euro all’anno, in Italia, con un guadagno di quasi duecento euro a cena.
Per alcuni, quella che è iniziata come un’attività extra, per dei guadagni in più, è diventata una vera e propria impresa. Si può prendere ad esempio la storia di Michele Ruschioni, giornalista che scrive sui blog, e di sua moglie, Daniela Chiappetti, imprenditrice del settore turistico, che hanno offerto a casa loro un menu con i piatti tipici della tradizione romana, da venti euro, per una media di otto persone alla settimana.
Trovare gli Home Restaurant non è certo difficile, soprattutto se si visita dei siti come Gnammo, dove, tramite un motore di ricerca, si può trovare dove e chi organizza queste cene, ed i vari menu e temi che vengono offerti.